LA STORIA DELLA
TURRIS
Appunti di Storia della
Turris tratti liberamente e per cortese concessione dell'autore dal
libro: La Turris 1944/1994, cinquant'anni di calcio a Torre del Greco di
Giuseppe Picciano. A cura di Antonio Abbagnano
Dalla Torrese, sorta nel 1920 e sparita con la guerra, grazie ad un
gruppo di giovani, nasce nel 1944 la Turris. Al Gran Caffe' Palumbo
nella Villa Comunale si incontrano il Dr. Francesco Coscia (Cicciotto),
Raffaele Carbone ('n coppa addu Carbone), Amerigo Liguori, prossimo
sindaco cui in seguito verrà intitolato l'attuale campo sportivo,
Aniello Mazza, arbitro di serie A, per concretizzare quello che
un'assemblea popolare, tenuta nel glorioso Teatro Garibaldi, il 10
settembre 1944, aveva deciso: la nascita della nostra Turris.
Il 9 dicembre 1944 la Società Polisportiva Turris invia al comitato
calcistico campano l'iscrizione al campionato di prima divisione.
Il primo direttivo ufficiale è così composto: Amerigo Liguori,
Presidente, Raffale Carbone e Ciccio Ausiello, Vice Presidenti, Luigi
Frezzolino, segretario, Aniello Lullo vice segretario, Francesco Coscia,
Direttore Sportivo, Luigi Gentile, cassiere, Antonio Coppa, Vincenzo
Malvone, Vincenzo Nocito, Ettore Palomba, Filippo Raiola, Pasquale
Romito, Eduardo Russo e Giuseppe Sorrentino, consiglieri. La direzione
tecnica è affidata al duo Giovanni Del Gatto e Pasquale Suarato, mentre
i giovani sono allenati da Carmelo Formisano, Giuseppe Sorrentino e
Raffaele Capano. Prima uscita amichevole col Napoli al campo Fienga
(1-1).
Prima gara ufficiale 16 dicembre 1945 Turris-Sangiorgese 1-1. Subito
dopo, il 32 dicembre Juve Stabia - Turris 1-2... via così. Serie C,
girone A Lega Sud 1946-47. Si comincia con Leonetti, Chiesa, Carrubbi,
Tricoli, Iaccarino, Capaldo, Petrocchi, Blanco, Biagini e il portiere
Diego Lullo, torresissimo...Ci classifichiamo al 2° posto, accedendo
così alle finali, dove ci classifichiamo al terzo posto. Serie C,
girone R Lega Sud 1947-48. Presidente Liguori, allenatore Vignolini. In
porta Morsia poi Capone, Dedone, Mainiero (avvocato Peppe Mainiero,
negli anni a seguire dirigente della Turris e una buona carriera di
giocatore), Pedrocchi, Capone, Raimondi e Carrubbi detto Lilli. Terzo
posto. Promozione Nazionale Girone M 1949-1950. Cambia l'allenatore,
adesso è Busiello; alla fine siamo sesti.
Il 12 novembre 1950 verrà inaugurato dall'Onorevole Rubinacci il nuovo
stadio, che verrà intitolato ad A.Liguori, che intanto è nominato
presidente onorario, mentre presidente effettivo è eletto Giovanni Apa.
Il 1951 è purtroppo l'anno della morte di A. Liguori stroncato da un
infarto. Il presidente Apa, con gli acquisti di Vanz e Manola, di Pipan,
Capolino, Andreoli, Gianolli, Santamaria, riesce comunque a varare una
bella squadra, che, in un girone fortissimo, si piazza al quinto posto.
Viene ammessa così; nella mitica Quarta Serie. 1951-52. Con i dirigenti
Apa, Gennaro Liguori, Coscia, Liverino, Carbone, Bottiglieri, l'On.Crescenzo Mazza,
Capano, si vara una grande squadra. Allenatore
Sentimenti, detto "cherry" dalla Mestrina arriva Colizzi, dal
Livorno Frangioni, Bronchi e Ferretti, dalla Casertana Rosi, dalla Juve
Stabia Giulio Lopez, ex Napoli, Coletta dalla Lazio, Piazza dalla
Paolana e Schiano dal Portici; in porta debutta Scaglione. 5. posto.
Anno 1952-53. Si incomincia con. Turris-Marsala 2-0 con doppietta di
Gianolli. Alla fine ottimo quinto posto, dopo Catanzaro, Nissena,
Crotone e Nocerina.
Il campionato 1953-54 inizia con grande entusiasmo per l'arrivo di
Visintainer dal Napoli, Di Costanzo e Kriezu. E' ancora quinto posto con
squadroni come Foggia, Cral Cirio, Avellino e Torres. Buon campionato
nel 1954-55, ma nel 55-56, con Ciccio Ausiello presidente e Carrubbi
allenatore, si retrocede in promozione. Questa retrocessione
ridimensiona le ambizioni dei dirigenti che saranno costretti per ovvi
problemi di bilanci, ad attingere a vivai locali. Questo fatto darà la
possibilità a giovani calciatori torresi di mettersi in luce. Dalle
riserve vennero alla ribalta bravi giocatori: come i portieri
Ventimiglia e Oriente, Di Genova, Condito, Della Monica, Di Donna,
Palomba. In questi anni ci fu uno straordinario proliferare di squadre
minori partecipanti ai campionati di Lega Giovanile, che formarono
decine di bravi calciatori.
La Fiamma, guidata da Vincenzo Abbagnano, la Loreto Starace presieduta
dal Prof. Salvatore Raiola, l'Audace, la Pro-Ina, guidata da Enrico
Marino e Raimondo Borriello, i Falchi Rossi, la Combi, diretta fra gli
altri da Nello Del Gatto detto "chiattone" per la sua
magrezza, il mitico De Nicola, la Libertas, la Giovane Italia, la
Resurgo, la Leopardi, la Turris Boys, guidata da Franco Pennino e
Vittorio Pepe, l'Alba Turris e la Brancaccio di Peppe Sasso.
Da queste squadre uscirono ottimi giocatori come: Michele Polese, Ciro
Capano, i fratelli Scognamiglio, Tettino Coscia, Formisano, Enzo Palomba,
Paduano, Iovinelli, i fratelli Balzano, i fratelli Aromino, Sorrentino, Fiorentino,
Sannino, Basso, Ancona, Poeti, Formicola, detto
"cacatella" per la sua statura non eccelsa, Aliani, Suarato,
Vitiello, Gaglione, Cosenza, Candurro, Cozzolino, i fratelli Pennino,
Iandolo e tanti altri che oggi potrebbero primeggiare nelle serie
professionistiche. La Turris entra in una profonda crisi societaria da
cui esce grazie all'infaticabile Renato Auciello, che dopo tanti vani
tentativi, riesce a formare una nuova organizzazione societaria, anche
grazie ad un contributo economico del comune e di torresi emigrati a
Brooklyn.
Dopo gli anni bui 1956-57 e 1957-58, il 7 dicembre 1959 la crisi si
risolve e la nuova Turris è così strutturata: Gennaro Serio,
presidente. Renato Auciello, vice. Direttore sportivo Claudio Priore,
tesoriere il dr. Andrea Borrelli. Consiglieri sono nominati il dottor
Tommaso Della Gatta, Giovanni Formisano, Vincenzo Abbagnano, Pasquale
Agozzino, Raimondo Borriello, Michele Cacace, Nino Morra, Oscar Palumbo
e Giuseppe Quirino. Dirigente al settore giovanile il Maresciallo
Sorrentino.
Dalla piccola società sportiva "Leoncini" viene chiamato a
dare una mano un ragazzo pieno di volontà di nome Vittorio Bisbiglio.
Dopo un campionato di transizione, nel 1960-61 si vince il campionato di
promozione e si accede alle finali. Questa è la formazione tipo: Abbate,
Battimiello, , Imperato, Signoriello, Cosenza, Amicarelli,
Mollo, Borrelli, Martino, Mapelli, Schiano. Allenatore Aldo Querci. Per
molti tra i meno giovani, questa è fra le più belle. Nelle finali
però siamo battuti dall'Atripalda..... incredibile!!
L'anno dopo, secondo posto, malgrado l'arrivo dal Napoli di Comaschi.
Sarà ancora così grave; nel 1962-63, nel 63-64 e nel 64-65. Nel
1965-66, presidente Mario Ruggiero, si riparte alla grande con un
organico di tutto rispetto: Ventimiglia, Ciccozzi, Polese, Ghidi,
Lucignano, Sammauro, Cammarota, Finamore, Tortora, Formicola, Donzetti
oltre a Candurro, Salemme, Conte, Russo, Sgambato e di Giovannantonio;
allenatore Pepe, poi Gianolli. Vincemmo il campionato ma naturalmente
non le finali.
Nel 1967-68 si finisce a metà classifica e siamo ripescati in serie D.
Con la presidenza di Gianni Di Maio, incomincia un periodo intensissimo
ed affascinante della nostra storia calcistica, anche se durerà
soltanto tre stagioni. Allenatore Sergio Morselli. Formazione: Oriente,
Viale, Trotti, Lucchetti, Ballarò, Maggio, Cammarota, Portelli,
Franchini, Ghidi, Cimafonte poi Perillo, Parlato, Pasetto, Miele.
Anno 1968-69, la squadra viene potenziata con l'innesto di Schettino, Di
Carlo, Scarfato, Sgambato, Porro, tutti giocatori di categoria
superiore, che trasformeranno la nostra Turris in un autentico
squadrone.
Ancora oggi i tifosi ricordano le giocate di Dante Portelli,
centrocampista di grande tecnica e trascinatore instancabile; i gol di
Schettino, "testa fatata", i dribbling naturali di Ciro Porro;
la "ferocia" di Ballarò marcatore indomito; la sicurezza del
libero Lucchetti, dominatore dell'aria di rigore. La Turris domina tutto
il campionato, ma nelle ultime partite ha un inspiegabile calo,
facendosi raggiungere dal Sorrento nell'ultima partita giocata in casa
con la Juve Stabia, che, incredibilmente, pareggia con un gol da
centrocampo di Giovinazzi, sul cui tiro il nostro portiere Oriente si fa
trovare "impreparato". Si dovrà perciò effettuare uno
spareggio, che avverrà; allo stadio Flaminio di Roma. Più di diecimila
torresi si portano a Roma ed il Sorrento, con un solo tiro in porta, si
aggiudica la partita. Questo scontro tra armatori, Achille Lauro da
Sorrento e Gianni Di Maio da Torre del Greco si concluse con la vittoria
del sorrentino; ubi maior.... Subimmo un vero "choc"
cittadino, fu duro riprendersi!!!
Si riparte nuovamente per la C l'anno dopo 1969-70, col nuovo tecnico
Ruggero Salar da Crauglio, Friuli. Arrivano Mauro Porri, i portieri
Cenci e Piscitelli, Ciardi, Polselli, detto "bicicletta" e Apa. La Turris domina nuovamente quest'altro campionato classificandosi
al primo posto. A questo punto viene fuori la storia di un presunto
illecito per un premio "a vincere" promesso da un ex giocatore
di nome Sommella al Castrovillari per battere il Savoia. Il tutto
sarebbe stato orchestrato dal presidente Di Maio. La giustizia sportiva
dà torto alla Turris e promuove il Savoia in serie C. Il giorno dopo Di
Maio si dimette e consegna la squadra nelle mani del Sindaco, Prof.
Ferrer.
Si fa avanti allora l'ing. Salvatorino Gaglione, che diventerà il
presidente del periodo più bello della nostra storia.
1970-71: Allenatore Maurizio Bruno. Sono ingaggiati Niccolai, Santini,
Pulitelli, Montanari, Taddeini, Schettino, Chessa, Pucci, Basso e Oliva.
Questa la formazione di base: Cenci, Trotti, Viale, Porri, Niccolai,
Ciardi, Schettino, Portelli, Pulitelli, Polselli, Pucci. Campionato
vinto da dominatori ed ingresso in Serie C con 50 punti ,12 vinte, 12
pareggi e solo 3 sconfitte; 56 gol fatti e solo 19 subiti. Un trionfo!!!
1971-72. Serie C girone C. Allenatore Bruno. Squadra che vince non si
cambia. Ed infatti col solo innesto di Gardini ed alcuni giovani del
vivaio, la Turris conclude il campionato all'ottavo posto.
1972-73. Una grande Turris. Alla guida giunge un monumento del calcio
italiano, Giacomo Losi, ex capitano della Roma con 11 presenze in
Nazionale. Vanno via atleti illustri quali Pulitelli, detto Ferrari, al
Napoli, Piscitelli, la vecchia bandiera Trotti e soprattutto il tecnico
Bruno. Arrivano Andreuzza, Arbitrio, Medeot, Bruno, Caocci, Giani,
Iancarelli, Pescosolido. Questa la formazione di base che si
classificherà al terzo posto dopo Avellino e Lecce, per altro battute
negli scontri diretti al Liguori: Cenci, Niccolai, Viale, Porri,
Andreuzza, Caocci, Iancarelli, Gardini, Medeot, Arbitrio, Bruno.
1973-74. Va via Losi ed arriva De Grandi. Va ad assaporare altri trionfi
alla Nocerina Dante Portelli, per anni "l'Alighieri" della
Turris, come ebbe a dire il compianto Renato De Ponte, giornalista
sportivo.
Arrivano il portiere Colombo, Brutto, Modica, La Rocca, Neri,
Paglialunga e Tremaglia. La Turris si schiera così: Colombo, Mavelli,
La Rocca, Neri, Brutto, Caocci, Paglialunga, Arbitrio, Medeot, Modica,
Bruno. Bellissimo campionato e quinto posto dopo Pescara, Lecce,
Casertana e Nocerina.
1974-75. Ci vuole solo qualche ritocco ed arrivano, col ritorno
dell'allenatore Maurizio Bruno, Panozzo, Luzi, Porcari, Sanzone,
Serafini, Palazzese e soprattutto Fiorillo, che sarà l'uomo simbolo per
molti anni. Campionato tecnicamente bellissimo ma sfortunato. Questa la
formazione: Colombo, Sanzone, La Rocca, Serafini, Neri, Porcari,
Palazzese, Fiorillo, Luzi, Arbitrio, Panozzo.
1975-76. Allenatore Ezio Volpi. Arrivano il portiere Bertonelli, Fedi e
Maianti.Centro classifica ma di grandi contenuti tecnici e spettacolari.
1976-77. Conquistare la serie B è diventato un chiodo fisso. Sempre
Ezio Volpi allenatore, arrivano Greco e Pari dal Torino, Jacoboni dal
Lecce, Rossi dal Barletta, Ranieri e Barone dal Parma, Albano dal Napoli
e Bertagna. Una grande squadra per fare il grande salto. Purtroppo il
Bari stracceri e sarà un altro campionato di mezza classifica. Saremo
ottavi.
1977-78. La lega decide di modificare la serie C, creando la C1.Per
entrarci bisogna classificarsi tra le prime dodici. La Turris,
allenatore Sacchella, ci riesce e conquista il diritto a partecipare al
prossimo campionato di C1, che più propriamente è chiamato B2. E'
perciò una grande promozione che ottiene la Turris ed è a tutti gli
effetti un campionato vinto!!!!!!
1978-79. La Turris si accorge presto che questa definizione di B2 non è
affatto esagerata. Ne fanno parte infatti squadroni come Pisa, Catania,
Reggina, Salernitana, Empoli, Arezzo, Livorno, Lucchese ecc. e salvarsi
costituirebbe già un successo. Si comincia con Chiricallo allenatore,
ma verrà presto sostituito da una vecchia conoscenza torrese, Giulio
Lopez, che tra mille difficoltà riuscirà a portare in salvo la nostra
squadra. Fanno parte dell'organico questi giocatori: Albano, Arbitrio,
Barone, Capogna, Fedi, Finetto, Izzo D., Martin, Orlando, Pazzagli,
Scala, Sorrentino detto Canè, Strino, Radio e Turi; niente male, vero?
Sarà questo l'ultimo campionato del Presidentissimo Gaglione. Per un
decennio è stato grandissimo, dando al nostro calcio cittadino grandi
soddisfazioni e notorietà nazionale. Andrà via perchè contestato da
una frangia di pseudo-tifosi, una brutta specie di fanatici che hanno
sempre fatto male alla nostra Società. Gaglione era circondato da
dirigenti eccezionali. Tra i tanti citiamo: Vittorio Liverino, Borrelli
di Portici, Michele Di Luca, Mariniello, Leopoldo Palomba, D'Errico,
Carlino Pagliarulo, Ciro Capano, Raimondo Borriello, il segretario
Gennaro Cirillo, il medico sociale Salvatore Gaglione, il direttore
tecnico Carmine Longo.
Si riparte per il campionato 1979-80. Presidente Michele Lo Muto,
allenatore Faustinho Canè buon campionato di mezza classifica.
1980-81. Alla presidenza si insedia Michele Di Luca, noto corallaro,
Rivellino direttore sportivo e Canè; allenatore. Sarà l'anno della
retrocessione in C2 oltre che del terremoto che squassò le nostre
terre. E' l'anno di Amendola, Cangianiello, Chirco, Frattini, Nuccio,
Raimondo, Zazzaro ecc.
1981-82. Tutto da rifare e col pesante fardello della retrocessione da
sopportare. Il presidente Di Luca, detto Michele " 'a
quaglia", perchè quand'era piccolo era riuscito ad addestrare una
quaglia, suscitando l'ammirazione di tutti i ragazzi del vicinato e
l'apprezzamento dei grandi. Di Luca è uomo ricco di passione e
spontaneità. Si rimette in moto ingaggiando il tecnico Mammì e un
gruppo di giocatori di ottimo livello per la categoria: Balestrieri,
Greco, Scarfoni, Pinti e soprattutto quel Giorgio Lunerti ancora tanto
amato dai nostri tifosi. Quest'anno andrà male, soprattutto a causa di
una clamorosa sconfitta per 5 a 2 rimediata a Brindisi.
All'arrivo della squadra a Torre, i giocatori vengono assaliti dai
soliti teppisti travestiti da tifosi. I giocatori scappano da Torre e
l'allenatore Mammì si rifugia nella sua città d'origine, rifiutandosi
di ritornare. E' uno scandalo nazionale!! Grazie alla Lega si riesce a
far tornare i giocatori e la squadra è affidata a Portelli, allenatore
in seconda. Di Luca però getta la spugna amareggiato.
Si fa avanti Enzo Laberinto, giovane industriale, che, coadiuvato
da Raiola, Beffi, Scognamiglio, decide di gestire questo periodo della
società che dovrà per forza sfociare, visti i nuovi regolamenti, nella
costituzione di una Società per Azioni. Si ingaggia il nuovo tecnico
Zurlini al posto di Portelli e si riparte. Malgrado tutte queste
vicissitudini, ci classifichiamo ad un solo punto dal promosso Cosenza,
peraltro strappato a Torre per 3-0.1982-83. D'Alessio, detto lo
sceriffo, è il nuovo allenatore, ma deve per forza subentrargli
Ansaloni, per completare senza danni un campionato soffertissimo e
salvarci per un solo punto.
1983-84. Laberinto lascia e gli subentra Salvatore Beffi, con Battiloro
direttore sportivo. Squadra rifatta con Ballarò allenatore, Strino in
porta e Giacalone a centro campo. A metà torneo Beffi si dimetterà e
gli subentrerà Aniello Savastano detto "Baldassarre", dal
nome del padre, noto e stimato commerciante di salumi. Quarto posto
dietro Reggina e Nocerina promosse e l'Ercolanese.
1984-85. Il presidente Savastano, coadiuvato forse troppo dal direttore
sportivo Battiloro, impegna molte energie fisiche ed economiche per
costruire una squadra capace di conquistare la promozione in C1. Carlà,
Gaudenzi, Massaro, Mordocco, Pesacane, Piccinetti, Modica e Tufano dai
cugini dell'Ercolanese. Bel campionato condotto dal tecnico Zurlini, ma
questo è l'anno del Licata, magistralmente diretto dal grande Zeman,
che da allora si proietterà nel calcio professionistico con la sua
"zona" che farà scuola. 1985-86. Allenatore Cucchi,
dimissioni di Savastano e reggenza di Battiloro. Partono Strino, Martin,
Pesacane e Modica. Crisi societaria terribile, campionato alterno con
Schettino a sostituire Cucchi nelle ultime giornate. Battiloro....si
defila. Si rifà; avanti Enzo Laberinto, l'artefice della trasformazione
della Turris in S.p.A. nell'82. Dopo varie vicissitudini, che portarono
quasi al fallimento la Turris, il 2 settembre 86 nasce la FootBall Club
Turris 1944 Srl. Amministratore Unico Onofrio Palomba, Cicciotto Coscia
Presidente Onorario. Coscia è stato nel 1944 uno dei fondatori della
nostra Turris, ne ha fatto sempre parte con varie cariche, a volte
specifiche a volte onorarie, e nei momenti cruciali è sempre
intervenuto in proprio o delegando. La domenica è sempre al suo posto
in tribuna, piova o faccia caldo, per una partita importante o per una
gara di routine. Rappresenta la Storia e la continuità della nostra
Turris, mai fallita in cinquant'anni di vita, anche per i suoi
interventi. Attualmente (1997) è naturalmente il nostro Presidente
Onorario, un pilastro che regge sempre nei momenti di bisogno. La Turris
è dunque salva e si riparte per la "meravigliosa avventura"
Campionato 1986-87. Con pochi mezzi finanziari, si allestisce una
squadra appena competitiva. I tifosi capiscono e si accontentano. Dei
vecchi rimane solo Carlà acquisto di rilievo è Spica, dal Rende, che
con i suoi gol trarrà spesso dai pasticci la Turris. Allenatore
Montalto, che dovrà essere sostituito da Viciani per evitare la
retrocessione.
1987-88. Anno nuovo, vita nuova. E' una regola ormai fissa per la Turris. Si riparte con Franco Villa allenatore e Daniele Tani a
centrocampo, ventisettenne romagnolo dal sinistro fatato, che
sostituirà nei cuori dei tifosi Spica, trasferitosi a Giarre. E' l'anno
inoltre di Raimondo Acampora, Citarelli, Cetronio, Di Rienzo, Marcello
Esposito, Fabris, Liquidato e Ruffelli. Campionato di metà classifica,
dominato dal Palermo.
1888-89 Onofrio Palomba si dimette e gli subentra Mario Vecchietti, già
vicino alla società negli anni 60-70.
Grande conoscitore del Calcio semiprofessionistico e
con grandi doti di oculatezza gestionale.
In poco tempo Vecchietti organizza la Società e personalmente si
interessa dei contatti con i procuratori dei giocatori. Ingaggia Fedi e
Vivarini e chiama ad allenare Amarildo, campione del mondo col Brasile
di Pelè. Discreto campionato.
1989-90 Partono Tani e di Rienzo e arrivano Zanuttig, Buccilli, Laurenti,
Congiu, Antonaci e Gautieri, che approderà in Serie A.
Amarildo riconfermato. Sarà purtroppo l'anno della morte sul campo di
Mario Vecchietti, avvenuta per infarto al 30' del primo tempo della
partita Turris-Vigor Lametia. |
OMAGGIO FORUM ALLA TURRIS:
www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=6460
www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=6461
www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=6615
Era sposato con un figlio ed aveva solo 56
anni. La sua grande passione era la Turris. Ti ricorderemo sempre,
Mario!. A Mario Vecchietti subentra il fratello Giovanni e saranno due
anni di transizione.
1990-91 Pizzi e poi Viciani allenatori. Formazione: Vavoli, Matrecano,
Esposito, Iscaro, Orlando, Laurenti, Gautieri, Cetronio, De Maria,
Antonaci, Fida. 1991-92. Allenatore Villa. Formazione: De Simone,
Fruguglietti, Esposito, Pesacane, Nofri, Santoro, Palermo, Basile,
Diodicibus, Fida, Smiraglia.
1992-93 Si parte per un campionato tranquillo con allenatore Schettino,
vecchia gloria corallina. Discreta la squadra: Spinosa, Fruguglietti,
Cetronio, Pesacane, Stimpfl, Vitiello, Sacco, Sullo, Basile, Fida,
Passabì.
1993-94. A Giovanni Vecchietti subentrano i fratelli Acampora, Gerardo
Apparenza e Giovanni Smimmero. Vice presidente onorario Vittorio
Bisbiglio. Dalle giovanili è prelevato il giovane allenatore Antonio
Merolla, zonista puro. Ad un girone d'andata condotto fra la sorpresa di
tutti da dominatori, fa riscontro un girone di ritorno in sordina. Alla
fine la Turris di Merolla si classificherà al secondo posto dopo il
Trapani ma a pari punti col Sora di Luiso, col quale dovrà effettuare
lo spareggio per la promozione in C1. Davanti a cinquemila spettatori,
in grandissima parte venuti dalla nostra città il 26 giugno 1994 si
incontrano Sora e Turris. Questa la Formazione: Sassanelli, Lauretti,
Esposito, Torlo, Grasso, Stimpfl, Urban, Cetronio, Ricci, Amore, Fida.
Risultato finale 0-0, ma siamo sconfitti ai calci di rigore: la
maledizione degli spareggi ha colpito ancora!!!
La sorte però si riscatta e ci dà una mano; alcune società di C1 non
riescono a fornire le garanzie economiche e la Turris è ripescata in
C1. Ce l'abbiamo fatta, siamo ancora una volta in terza serie nazionale.
Buon compleanno, cinquantenne vecchia Turris!!!!!!
Si chiude qui il breve sunto del libro di Peppe
Picciano, un'opera completa e dettagliata sulla Turris che ogni torrese
dovrebbe leggere.
Qui di seguito continua la storia
della Turris dalla penna di Antonio Abbagnano.
Grazie alle note raccolte dal nostro "storico" Giuseppe
Picciano, riprendiamo il cammino della Turris, descrivendo tre anni di
grandi emozioni: Campionato di C1 1994-1995. L'organico societario è
così composto: Presidente Onorario Dr. Francesco Coscia Presidente
Giovanni Smimmero, che dopo la partita Turris-Siena si dimetterà per
problemi familiari; al suo posto subentrerà Leopoldo Palomba,
industriale mobiliere.
Amministratore Unico Gennaro Acampora. Vice presidente operativo
Rosario. Vice presidente Vincenzo Acampora. Tesoriere e respons. sede:
Vittorio Bisbiglia. Dirigenti: Gerardo Apparenza, Antonio Garofalo,
Mario Scognamiglio, Vincenzo Vallo, Dr. De Chiara, Prof. De Cimma.
Consulente F.I.G.C. prof. Giuseppe Sasso. Direttore Sportivo Giacomo De
Caprio. Addetto Pubbl. relazioni Antonio Ascione. Addetto Stampa Mario
Pepe. Respons. servizio biglietteria Luigi Cardinali. Grande euforia per
una squadra così composta: Allenatore Antonio Merolla Sassanelli,
Lauretti, Tenace, Grasso, Petrullo, Sullo, Greco, Saggiomo, De Carolis,
Amore, D'Isidoro poi Marinacci, Gori, Sanseverino, Somma, Cangiano,
Cipolla, Palomba, Cetronio, Fiorentino e soprattutto Davide Ricci. Si
parte con la speranza di ben figurare e con l'entusiasmo alle stelle.
Anche le solite "cassandre" ritornano ad abbonarsi, la gioia
di disputare la terza serie nazionale è palpabile in tutti gli ambienti
sportivi. Lo Stadio Liguori ha però bisogno di "maquillage" e
le prime partite si giocheranno allo Stadio San Ciro di Portici.
Debuttiamo il 28-8-94 con Turris-Reggina:0-2 con reti di Aglietti, che
andrà poi a guidare l'attacco del Napoli. Ci sarà un'alternanza di
risultati, ma dopo un incredibile 3-4 in casa col Catania, la dirigenza
esonera Merolla, ormai contestato dal pubblico per la sua
"zona" troppo esposta al contropiede, ed è chiamato a
risolvere i nostri problemi il Tecnico Santosuosso
Debutto ad Avellino ed è una sonora "scoppola": 5-1.
Santosuosso non riuscirà a risolvere alcun problema e sarà costretto a
dimettersi dopo una sfilza di sconfitte interne ed esterne, che
porteranno la Turris in fondo alla classifica.
Il 27-2-95, la Turris ingaggia il terzo allenatore: Salvatore di Somma.
Finiremo il campionato all'ultimo posto a pari punti col Pontedera, ma
col vantaggio della classifica avulsa (2-1/0-0). Accediamo perciò ai
play-out, dove incontriamo il Casarano di Francioso, centravanti che
farà carriera. Vinciamo in casa con rete di Ricci-gol, ma a Casarano
becchiamo un secco 4-0. Retrocediamo ma siamo nuovamente ripescati.
Il 1995-96 ci vedrà di nuovo in C1. Quest'anno la dirigenza si propone
di evitare le sofferenze del campionato appena concluso e....si affida
al noto Direttore Sportivo Battiloro, che subentra a De Caprio, andato
via ad inizio campionato e a Rosario Gaglione, dimissionario. Battiloro
si dà subito da fare...reingaggia Merolla e riparte con questa squadra:
Sassanelli, Biondo, Di Venanzio, Campofranco, Baldini, Petrullo, De
Cesare, Merolla, Campilongo, D'Ermilio, Di Criscio, poi Siniscalco,
Soda, Corradino, Izzillo, Cecere, portiere di riserva, Cioffi, Palomba,
Benassi, Di Martino, Cangiano, Venuti, De Carolis, Granozi. Un bel team,
ma...non va.
Il 23-10-95 il tecnico Merolla viene esonerato e con lui il preparatore
atletico Tafuri, il massaggiatore Aurino e anche il medico sociale
Misuraca. Breve interregno in panchina di Enzo Strino e viene ingaggiato
Ansaloni, esperto allenatore di categoria. Le cose sembrano migliorare,
la squadra risponde alle nuove direttive tecniche ed i risultati
diventano confortanti. Basterebbe continuare su questa strada ma i
rapporti società - allenatore si deteriorano e dopo una sconfitta per
1-0 contro il forte Gualdo, il tecnico è esonerato. Al suo posto
ritorna ancora una volta Di Somma. In sette partite questo tecnico
riuscirà ad ottenere un solo punto e la dirigenza è costretta
all'ennesimo cambio di allenatore. Viene richiamato Merolla che riparte
con fiero cipiglio e voglia di riscatto. Riesce a riprendere le redini
di una squadra ormai in fondo alla classifica e la riporta nei play-out.
Dobbiamo giocarci la permanenza in C1 col Trapani.
A Torre del Greco il primo match: partita dominata e risultato finale
2-0 con reti di De Carolis. Il bottino poteva essere più pingue, ma la
domenica successiva partiamo per Trapani con molte speranze. Dopo un
nostro ottimo primo tempo, il Trapani pesca due "jolly" da
fuori area e si porta sul 2-0. La Turris si scatena in una reazione
rabbiosa, ma al 92' Izzillo non riesce a concludere in rete un pallone
che danzava ad un metro dalla porta avversaria. Partita stregata e
Trapani salvo per la migliore classifica finale; per noi un ritorno in
C2, non ci sono ripescamenti, stavolta.
1996-97 Campionato Italiano di Calcio, Divisione Nazionale Serie C2,
Girone C; così recita dall'altoparlante il nostro Antonascio, speaker
allo Stadio da una...vita. Il popolo sportivo è deluso, le critiche
sono atroci, i dirigenti corallini sono contestatissimi.
Dopo 2 anni di C1 la retrocessione è dura da digerire. Lasciano la
Società Leopoldo e Giovanni Palomba e naturalmente il ds. Battiloro
Gennaro e Vincenzo Acampora con Gerardo Apparenza demotivati e
spaventati da una contestazione che coinvolge anche la loro attività
commerciale e la pace familiare, assumono il nuovo direttore sportivo
Felicio Ferraro e cedono la normale amministrazione della Turris ad un
Comitato di Reggenza composto da: Vittorio Bisbiglia, Antonio Garofalo,
Giuseppe Franchini, Franco De Cimma, Giuseppe Sasso e Antonio Ascione.
La situazione è delicatissima, si rischia il baratro. Ma ecco che nei
momenti difficili vien fuori l'ingegno dei torresi. La squadra viene
smantellata lasciando saggiamente solo il portiere Sassanelli, il libero
Baldini e il centravanti De Carolis.
Il direttore sportivo Ferraro ingaggia un allenatore reduce da ben sei
esoneri anticipati, ma ben noto in campo nazionale: Salvatore Esposito,
detto Ciccio "il professore", per la sua saggezza e
geometricità dimostrate nei campi di calcio di serie A, quando giocava
nella Fiorentina e poi nel Napoli. Esposito è nativo di Torre
Annunziata ed è ben conosciuto dal ds. Ferraro, suo concittadino. Avere
due probabili "savoiardi" alla guida della Turris fa storcere
il naso a molti tifosi che, già delusissimi dalle due retrocessioni
dalla C1 continuano a contestare tutto e tutti e gli ultras si
presentano allo stadio con gli striscioni capovolti.
Il comitato di reggenza fa quadrato e con la "proprietà"
dietro le quinte, col supporto gestionale di Peppe Sasso, tecnico di
Ferraro ed Esposito e manageriale di Vittorio Bisbiglia vara questa
squadra: Sassanelli, Siniscalco, Di Meo, Tarantino, Baldini, Barbini,
Barrucci, Antonaccio, De Carolis, Di Criscio, Dell'Oglio; in panchina e
comunque contitolari G.Esposito, portiere di riserva, Bagnara, De Carlo,
Voza, Bevo, Granozi, Iovino, Cangiano Scarano e Russo, che dopo poche
partite è ceduto all'Albanova per dissensi tecnici con l'allenatore.
A metà campionato De Carolis chiede di essere ceduto al Sora, città di
origine della moglie, e al suo posto è ingaggiato il torrese Acampora,
in forza al Castrovillari. Bisbiglia e tutti gli altri fanno i salti
mortali per far fronte alle spese occorrenti, gli abbonamenti sono
pochi, i tifosi paventano il fallimento societario e una possibile
ulteriore retrocessione.
Le casse aziendali sono asciutte, non c'è una lira nemmeno per le spese
ordinarie, tipo bollette della luce e telefono, ed invece bisogna
partire per il ritiro, eccetera, eccetera, eccetera. I componenti del
comitato si tassano per quanto le loro possibilità lo consentano, si
tratta di persone che vivono di onesto lavoro e con famiglia a carico,
firmano le fidejussioni per la Lega e... inizia il Campionato.
Prima partita Viterbese-Turris 2-1. In vantaggio con Voza, ci facciamo
sorprendere da una doppietta del centravanti avversario Balducci al 90 e
al 93, in pieno recupero. Facce tetre negli spogliatoi, ma il tecnico
Esposito dichiara: "oggi ho capito che con questa squadra
arriveremo ai play-off". La contestazione continua; la domenica
successiva battiamo il Teramo in casa con un secco 2-0 con doppietta di
Decarolis. I soliti competenti fanno rilevare l'assoluta inconsistenza
dell'avversario (fallirà i play-off per pochi punti).
Si parte per Battipaglia per affrontare quella che sarà la squadra
dominatrice del girone e perderemo su rigore per 1-0. Cori di
"vergogna", "venduti" etc.etc. La squadra , il
tecnico, e la società a questo punto si chiudono a riccio e limitano i
rapporti con la tifoseria più agitata allo stretto indispensabile; gli
allenamenti vengono effettuati a porte chiuse o in stadi di città
limitrofe.
A fronte di tanti sacrifici, di tante difficoltà giornaliermente
affrontate, ci si sente traditi proprio dai nostri tifosi più cari.
Scatta in questo momento nel tecnico e nei giocatori una voglia di
rivalsa, una voglia di dimostrare di che pasta essi sono fatti.
Diventano un blocco granitico contro cui non possono niente avversari,
detrattori e...politici, come vedremo alla fine!
Il Liguori diventa inespugnabile, la nostra Turris colleziona risultati
positivi in continuazione anche in trasferta come a Benevento, Catania,
Juve Terranova, Chieti, Matera, Taranto. In questo lasso di tempo ci
sarà solo la sconfitta su rigore a Catanzaro davanti ad oltre diecimila
persone.
Finisce il girone d'andata e siamo al quinto posto in zona play-off. La
contestazione però continua: "si tratta solo di fortuna, le altre
squadre adesso ci raggiungeranno"...e gli Ultras, che fanno? Hanno
ancora gli striscioni capovolti!!! C'è qualcuno però che incomincia a
cambiare opinione, chi non osava mostrare il proprio apprezzamento, ora
si fa avanti ed anche i giornali sportivi incominciano a prestarci più
considerazione.
L'apertura del sito internet fa notizia e il Guerin Sportivo ci dedica
una pagina, decantando, oltre i risultati della squadra, anche
l'oculatezza con cui essa è condotta. Nei primi tre mesi più di
quattromila torresi sparsi per il mondo si collegano con il nostro
"sito" e subito dopo la fine delle partite siamo costretti ad
un aggiornamento velocissimo, altrimenti sono proteste.
Il nostro capitano Fabrizio Baldini entra nei "Top-eleven" di
tutta la serie C 1 e 2 nazionale. Sassanelli è soprannominato "il
ragno" in ricordo del grande Cudicini, Tarantino è detto
"Furino", Di Criscio "Savicevic", Baldini è
"Beckenbauer", Di Meo, "Bruscolotti". Nell'economia
della squadra salgono in cattedra Dell'Oglio, Antonaccio, Barbini,
Barrucci, Siniscalco e diventano insuperabili e determinati: non c'è
scampo per nessuno. Ferruccio Castaldo, Leopoldo Vitiello, Gennaro
Buonocore, Capaianca, Mario "o Russo", Tonino e Giovanni
Scognamiglio, Mario Vocca, Giacomo Fiorentino, Gennaro Gentile, Raimondo
Gemma, Raffaele Polese, Don Gaetano, Ciro Palomba, Michele Mazzarella e
tutti gli altri appassionati di Via Veneto, ormai ribattezzata
"Coverciano", capiscono che si può far bene, dimenticano ogni
delusione passata e lasciando da parte ogni risentimento. la
contestazione va scemando e gli Acampora e gli Apparenza possono
affiancarsi al comitato di reggenza per portare a termine il Campionato.
Al Liguori perdono tutte le grandi ad eccezione del Benevento che
pareggia e del Taranto e alla fine del campionato siamo nei Play-off
dietro Battipagliese e Benevento, come aveva previsto dopo la prima
partita, Mister Esposito. Ci prepariamo ad affrontare questi ulteriori
spareggi con l'animo timoroso di subire una nuova delusione dopo quelle
col Sora, Casarano e Trapani.
E' dal 1953 con la Bagnolese che non vinciamo uno spareggio e ne abbiamo
fatti tantissimi, tutti persi. Come andrà stavolta? I menagramo o
"le secce" come diciamo dalle nostre parti, sono tanti, ma
stavolta il nostro tecnico ha portato alla fine del campionato una
squadra in grande forma. Lo staff medico ed i preparatori atletici hanno
fatto un buon lavoro: siamo prontissimi, atleticamente e
psicologicamente. Potranno sconfiggerci solo con le cannonate.
Il 31 maggio gara di andata Catania-Turris. Il Cibali si presenta
gremito da 17.000 spettatori con un incasso di 250.000.000 di lire: come
una partita di serie A. Agli ordini di Guiducci di Arezzo la Turris si
schiera con la sua formazione base ed alla fine gli attacchi di
D'Isidoro e Pannitteri non approderanno a nulla contro la nostra difesa
e contro Sassanelli, che si dimostra portiere di serie superiore.
risultato finale 0-0.
Ci stiamo preparando per la partita di ritorno al Liguori, quando
un'interpellanza parlamentare dei deputati ai AN La Russa, Tarantino e
Tatarella, catanesi, fa presente al Ministro degli Interni che, a fronte
di un previsto afflusso di circa 13.000 tifosi catanesi al seguito della
squadra, lo stadio torrese non offriva garanzie di sicurezza, per cui
chiedeva lo svolgimento della partita in campo più idoneo. Il prefetto
di Napoli Catalani convocava il Questore di Napoli La Barbera e tutti
gli organi preposti alla sicurezza, nonchè il Sindaco di Torre del
Greco Cutolo, i dirigenti della Turris e i dirigenti federali della
Lega, organizzatrice dei Play-off. Alla fine di una riunione bollente,
il vice questore di Torre Urti, dovette convenire che, a fronte di un
arrivo di tredicimila persone, l'incolumità di tutti non era
obiettivamente assicurabile. Fu deciso perciò di giocare al Partenio di
Avellino. Con Bevo al posto di Di Criscio squalificato e agli ordini
dell'arbitro Sputore di Vasto, la Turris impartisce una lezione di
calcio al Catania e con un eurogol di Antonaccio batte il Catania ed
accede alla finalissima col Benevento, che intanto aveva eliminato il
Catanzaro..... a proposito, dimenticavo di dirvi che da Catania
arrivarono quasi 1300 (milletrecento) tifosi e la politica stavolta fa
davvero una brutta figura. In verità anche la Lega si è dimostrata
stranamente ingenua e sappiamo che ingenua non lo è mai stata.....ma
pensiamo già al Benevento.
Il 15 giugno 1997, ancora al Partenio di Avellino, agli ordini di
Paparesta di Bari, figlio d'arte, in uno stadio gremitissimo da
beneventani e torresi, oltre che da avellinesi, alle 16.30 incomincia
Benevento-Turris; un pareggio qualificherebbe i beneventani perchè
meglio piazzati in classifica regolare. I Torresi rimasti a casa sono
incollati alle radio, che trasmettono in diretta; le strade di Torre
sono deserte, nessuno parla, nessuno cammina per le vie. Dobbiamo
assolutamente vincere.
Nel primo tempo il Benevento gioca bene e in un paio di occasioni cerca
di mettere al sicuro il risultato, ma Sassanelli fa buona guardia. Nel
secondo tempo il caldo fiacca il Benevento mentre i nostri sembrano
volare. I sanniti si accontenterebbero del pareggio, ma noi sembriamo
indiavolati. Barbini sull'out sinistro domina e serve Dell'Oglio fuori
area; tiro a fil di palo e... rete!!!
Diventiamo pazzi di gioia, Vittorio Bisbiglia è colto da malore ed il
radiocronista Mario Pepe racconta in diretta la gioia del gol e il
malore del nostro Vice Presidente. Sono attimi intensissimi; Antonaccio
recupera un pallone a centro campo sull'out sinistro e sembra perdere
tempo, poi d'improvviso parte in slalom e si beve quattro avversari,
arriva sul fondo e serve Barrucci al centro, che infila in rete.....Dio
mio aiutaci tu, qui rischiamo l'infarto in centomila. Bisbiglia si
riprende e con un fil di voce chiede: stiamo ancora 1-0? Alla risposta
che siamo 2-0, rivà giù e ci vuole un medico veramente pratico per
farlo rinvenire.
Sugli spalti si grida e si piange, si balla e si salta. Le
"secce" e i menagramo non sono mai esistiti, abbracciamo anche
quelli. Botti terrificanti scoppiano a Torre, sembra l'eruzione del
Vesuvio. Le bandiere tenute nascoste per scaramanzia escono dai balconi,
vengono portate per strada. Don Onofrio Langella, parroco di Santa Croce
e consigliere spirituale della squadra, durante l'Omelia ha la notizia
dal sacrestano che la partita è ormai vinta e non regge alla tentazione
di dare la buona novella ai fedeli presenti in chiesa che, vecchietti e
vecchiette compresi, esplodono in un poco ecumenico applauso... e le
campane suonarono a distesa e tutti capirono. Questo è il calcio,
questo combina la nostra Turris.
Antonio De Ponte, dove sei, porca miseria!
Antonio Abbagnano
|